Elaborati di studio
Descrizione progetto
Considerata la delicatezza del tema, la scelta progettuale è stata quella di non sovrastare gli elementi architettonici già presenti imponendo dei nuovi fuori scala autoreferenziali, ma, al contrario, di recuperare la dimensione originaria del monumento romano, oggi testimoniata solo dal frammento denominato ”Ala” e dalla mappatura, sulla pavimentazione intorno all’’anfiteatro, della originaria posizione dei maschi murari andati distrutti. La richiesta del bando di una, eventuale, totale futura rimovibilità delle nuove strutture ha portato la ricerca verso architetture storicamente considerate provvisorie e tra queste quella del circo è senz’altro la più presente nella nostra memoria, l’unica forse intrinsecamente capace di garantire la percezione certa della propria totale provvisorietà. Il grande velario mobile, volutamente riferito alla tecnologia romana, la struttura lignea dei puntoni che lo sostengono ed il complesso intreccio di tiranti in acciaio oltre a riproporre l’immagine del circo, luogo temporaneo per definizione ma allo stesso tempo spazio di forte valenza, capace di suggestionare e coinvolgere lo spettatore in una atmosfera magica e surreale, tanto quanto i personaggi che all’interno dello stesso recitano il loro copione, clowns o pop stars che siano, riescono ad assicurare la funzionalità della struttura dandone al contempo una immagine leggera, assolutamente trasparente, almeno quando tale qualità è richiesta, in totale contrasto con la consistenza materica delle rovine romane e proprio per questo in grado di integrarsi con esse senza stabilire delle gerarchie. La copertura ha una superficie di circa mq. 15.500 e sovrasta interamente l’anfiteatro. Essa è costituita da un anello esterno in acciaio, di forma ovviamente ellittica, che, oltre ad essere la struttura rigida a cui collegate tutti i tiranti della copertura mobile, ne contiene anche i sistemi di movimentazione e la membrana di PVC quando avvolta Il progetto prevede che tutti gli spicchi della membrana di copertura della corona esterna si muovano simultaneamente dall’esterno verso l’interno fino a coprire completamente la superficie compresa tra l’anello esterno e l’anello interno. La forma tridimensionale della membrana in PVC che costituisce la corona esterna della copertura è voluta, oltre che per garantire il deflusso delle acque ed aumentare la rigidità della membrana, anche per permettere di compensare attraverso la deformazione tridimensionale del telo la inevitabile variazione di larghezza tra il lato esterno e quello interno di ogni spicchio. Infine è stato previsto di installare un sistema di schermi avvolgibili, ognuno indipendente dagli altri, la cui apertura potrà essere liberamente gestita dagli organizzatori, anche mediante scenari programmati, in funzione della tipologia dell’evento in corso ed utilizzati come superfici su cui, attraverso un insieme di proiettori installati sulla stessa struttura della copertura, retroproiettare immagini dinamiche o statiche collegate o meno all’evento in corso. In pratica la struttura diventa un supporto su cui si aprono e chiudono dei pannelli illuminati o meno per svolgere una funzione promozionale dell’evento o più in generale per arricchire e motivare la presenza della nuova struttura con valori aggiunti a disposizione dell’intera città, la cui possibilità estrema, considerato che gli schermi coincidono praticamente con l’originario perimetro dell’anfiteatro, potrà essere quella di ricostruire integralmente, sempre mediante il sistema di retroproiezione predisposto, quindi in modo assolutamente virtuale, l’integrale struttura dell’Arena, permettendo così la percezione del monumento nella sua originaria dimensione.
Scheda progetto
- Tipologia: Gare e concorsi
- Sito: Verona (VR), Italia
- Progetto: 2017
- Anno: –
- Consistenza: 14.700,00 mq
- Committente: Comune di Verona
- Impresa: –
- Costo di produzione: 1.250.040,00 euro
- Status: Tavole di concorso